La Filaria

La filariosi è una malattia sostenuta da Dirofilaria Immitis, un verme dalla forma sottile ed allungata che viene comunemente chiamato Filaria, Questa viene trasmessa all’animale dalla puntura delle zanzare; la forma adulta si localizza nelle camere cardiache destre e nelle arteria polmonare, dove può raggiungere anche i 30 cm di lunghezza e dove si riproduce emettendo in circolo delle larve microscopiche, le micro filarie. Queste, ad una nuova puntura di zanzara, possono essere poi trasmesse ad un altro animale. Le micro filarie così inoculate migrano così verso il cuore, dove si localizzano in circa 6 mesi.

LA FILARIA NEL CANE

Un cane può rimanere infestato anche per 5-7 anni. In questo periodo le filarie causano gravi danni al cuore ed ai vasi polmonari, portando all’Insufficienza Cardiaca ed infine alla morte. I primi segni dell’infestazione spesso passano inosservati al proprietario: progressivamente possono manifestarsi dimagramento, intolleranza all’esercizio, dispnea, tosse, tutti sintomi che dimostrano già un danno più o meno grave all’apparato cardiocircolatorio. La diagnosi si effettua mediante un esame sierologico in grado di provare la presenza delle forme adulte nel cuore, ma non le forme larvali in fase di sviluppo. L’osservazione al microscopio di una goccia di sangue può evidenziare la microfilaremia, ovvero la presenza di micro filarie nel torrente ematico. Ulteriore indagine diagnostica è possibile tramite un’indagine ecocardiografica, con la quale si ha anche la possibilità di valutare gli eventuali danni già apportati dal parassita a livello cardiaco. Esistono molti prodotti in commercio per prevenire l’infestazione: compresse, tavolette appetibili, fialette spot-on, iniezioni; tutti trattamenti da usare costantemente nei periodi a rischio, per tutta la vita dell’animale, accertandosi preventivamente che l’animale non sia infestato eseguendo annualmente il test sierologico. Se il cane dovesse risultare infestato si eseguono esami specifici per valutare la funzionalità cardiocircolatoria, quantificando così i danni già arrecati e decidere l’iter terapeutico da intraprendere. Se infatti le condizioni del cane sono buone si eseguono due iniezioni di Melarsomina, che uccide le forme adulte nel cuore, a distanza di 24 ore. Se le condizioni sono discrete e si valuta un rischio di complicanze, le due iniezioni vengono effettuate a distanza di un mese, eseguendo poi una terza iniezione a distanza di 24 ore dalla seconda, eliminando così i parassiti gradualmente e limitando il rischio di trombi, emboli ed ostruzioni vasali. Un secondo protocollo terapeutico consiste somministrando un’associazione antibiotica-antiparassitaria, terapia più lunga ma molto meno rischiosa per la salute dell’animale. L’antibiotico di elezione, la Doxiciclina, viene somministrato per un mese ed agisce contro uno specifico battere che vive in simbiosi col verme e sembra indispensabile per lo sviluppo di questo. L’antiparassitario è l’ivermectina che viene somministrata ogni 15 giorni per 6 mesi. Entrambi si assumono per via orale e generalmente sono ben tollerati dall’animale.

LA FILARIA NEL GATTO

Anche il gatto può infestarsi, ma a differenza del cane la percentuale di larve che riescono a raggiungere le camere cardiache e diventare adulte è molto più bassa, rimanendo inoltre più piccole con un ciclo vitale più corto, circa 2-3 anni. Alcuni gatti inoltre vanno incontro a guarigione spontanea, rimanendo poi immuni a nuove infestazioni. Quando però un gatto viene infestato, a causa delle piccole dimensioni del cuore, i danni risultano essere molto più gravi perciò l’indice di mortalità è molto più elevato. Le larve possono dare anche una gravissima infiammazione polmonare che può risultare anche letale. I sintomi sono legati all’Insufficienza Cardiaca, con tosse, dispnea, letargia, scarso appetito, vomito. Alcune forme iperacute causano morte improvvisa del soggetto. La terapia è ovviamente molto più rischiosa non solo per i danni più gravi occorsi all’apparato cardiocircolatorio, ma anche per la tossicità che i farmaci da utilizzare possono dare. Per questo se la situazione non è gravissima spesso si preferisce aspettare una regressione spontanea (in 2-3 anni) monitorando la stato di salute del gatto, eventualmente intervenendo con antinfiammatori, e praticando la prevenzione verso nuove possibili infestazioni. Questa si attua applicando fialette spot-on o somministrando tavolette/compresse per bocca.

LA FILARIA NEL FURETTO

Anche il furetto può essere infestato. I danni che il parassita può provocare sono ancora più gravi che nel gatto, perciò la prevenzione (da attuare con gli stessi farmaci utilizzati del cane e del gatto) è molto più che consigliata.